Balasso super

INCONTROSCENA / “Un risultato eccellente”
Al Lirico il comico veneto ha fatto il tutto esaurito. Consensi unanimi.

(Libertà * 19/02/2016)

Lo scorso 12 febbraio si è tenuto il secondo attesissimo appuntamento di Incontroscena, al Teatro Lirico di Magenta – rassegna di drammaturgia contemporanea organizzata da Teatro dei Navigli e realizzata con il contributo di Comune di Magenta, di Regione Lombardia, di MIBACT e di Fondazione Ticino Olona- riscuotendo un notevole successo sia di pubblico che di critica e registrando il SOLD OUT con uno spettacolo d’eccezione, Stand Up Balasso! di e con il noto omonimo comico. Il famoso mattatore ha intrattenuto per 2 ore 456 spettatori in una vera e propria odissea, con una singolare capacità di suscitare riso e divertimento dalle cose più semplici, ben lontani da sterili volgarismi. Una comicità sana e diretta, apprezzatissima dal gremito Teatro Lirico. Un risultato eccellente e un successo da record per gli organizzatori di Teatro dei Navigli, la cui mirata programmazione teatrale al Lirico di Magenta sta riscuotendo risultati davvero notevoli replica dopo replica. Tanti gli spettatori che -nonostante il Sold Out fosse stato già annunciato tramite molteplici canali di comunicazione – si sono palesati in biglietteria sperando di poter entrare per qualche rinuncia ‘last minute’. Per le numerose persone che non sono riuscite ad assistere al graditissimo spettacolo, non ci resta che sperare nella programmazione di un nuovo spettacolo di Balasso!
La produzione Teatria, ha portato in scena il meglio di 10 anni di Balasso in un monologo tutto da ridere, accompagnato solo da un microfono vintage e un occhio di bue. La sua comicità ha fatto il resto. Natalino Balasso – viaggiando tra giochi di parole, arricchiti da comiche espressioni venete dialettali – ha abilmente spaziato dall’Odissea al tema dell’amore, dalla guerra di Troia al museo della Mummia di Bolzano, dagli ‘studi’ sui sumeri alla discesa nel Delta del Po di San Pietro e Gesù Cristo. Un vero e proprio tsunami di comicità che ha sapientemente travolto il pubblico con virtuosismi tecnici e con la contemporanea leggerezza di una comicità spontanea. Uno spettacolo unico, che -seppure con la leggerezza di un sorriso- non rimane fine a se stesso, ma lascia al suo pubblico un segno. Applausi lunghi e scroscianti per Balasso, che ha saputo davvero conquistare e incantare il Teatro Lirico di Magenta al completo.

Incontroscena al Lirico di Magenta: Natalino Balasso ci fa naufragare in un mare di risate

di Alessandra Branca (Assesempione.info * 15/02/2016)

Magenta

Due ore fitte fitte e non-stop di “stand up” Balasso: che goduria! e che sganasso! la ruspante comicità di Natalino Balasso fa rovesciare dalle sedie gli oltre 500 spettatori del teatro Lirico di Magenta. Posti esauriti da settimane, al botteghino del teatro molti avventori in cerca di qualche posto dell’ultimo minuto per assistere allo spettacolo dell’attore esploso alla popolarità con il cabaret dello Zelig ma che vanta una nutrita e policrome carriera di attore ed autore.
Con la scusa di doverci raccontare l’Odissea, Natalino Balasso ci fa naufragare in un mare di risate, estraendo storielle e gags dalle più alte fonti della nostra cultura di formazione base (ed identità culturale): da Omero al Vangelo passando per il Polesine. Uno stand up a base antropologica e classica, quello di Balasso che gioca con personaggi e vocaboli, nuove parabole popolari ed aneddoti di vita quotidiana a casa propria. Una vera e propria pièce comica imbastita su un testo solo apparentemente svagato ma che ha una sua scansione ben dosata.
L’autore scorrazza nel tempo e nello spazio prendendo spunto dalle due bibbie della nostra cultura all’anno zero e con incursioni in episodi variegati che ci portano alla mummia di Bolzano, uomo che visse 5000 anni fa, come ai suoi nonni od ai vicini di casa con la figlia di ritorno dallo Sri Lanka. Testo e sovratesto, Balasso usa con sapienza e mestiere l’arte della comicità attingendo agli strumenti che ne han sempre fatta la grandezza (alla faccia degli snobismi): dai giochi di parole ad incastro, all’utilizzo di ripetizioni, ritorni, pause, divagazioni, registri differenziati di linguaggio. Il tutto veicolato da un’interpretazione ruspante e dal tocco di Delta del Po che rimane certamente l’impregnante più vivo della sua recitazione. Si capisce che il Natalino non è affatto un comico da cabaret della grossa; senza -grazie! – perdersi in inutili eventuali intellettualismi e sempre attingendo a materiale alla portata di tutti (appunto, le basi della formazione scolastica obbligatoria o del costume religioso dell’infanzia), Balasso sciorina le sue storie ironiche ed affettuose con fare irresistibile, sommando risata su risata e gestendo ad arte l’effetto sul pubblico. L’arte comica di Natalino Balasso è tutt’altro che improvvisata, e si sente.
Complice una sua multiforme curiosità di uomo e autore, il testo che propone non risulta mai banale (e di certo mai sbragato, come si usa in tv); comprensibile da chiunque, e per questo ancor più apprezzabile, la complessità risiede nella sua costruzione, la quale non grava mai sul pubblico (cavallo di Troia?); un’idea (“ideona!”) semplice complessa semmai la costruzione. Il segreto della comicità. L’impianto regge a tutte le incursioni fuori e dentro il presunto racconto principale (il movimento è quasi imitazione di quello di Ulisse nel Mar Egeo, non casualmente proprio il pretesto narrativo della piéce), disseminando risate ad ogni battuta ad ogni passaggio. Vent’anni e più di esperienza ci sono e si sentono. L’arte di fare lo spettacolo dal vivo, testandolo sul pubblico e correggendo e modificando (l’andamento del fiume, magari il Po?) a seconda della risposta del pubblico. La comicità non si improvvisa ed è arte tra le più ardue. Al termine dello spettacolo, dopo aver fatto rovesciare la gente dalle poltrone dal ridere, è lo stesso Natalino a ricordare, tra il serio ed il faceto all’interrogante Luca Cairati, direttore artistico di Incontroscena – Teatro dei Navigli: “Il teatro è l’unica arte fatta da autori vivi davanti a persone vive!” (una battuta che nasconde una lezione di estetica, attenzione!). Infatti. e allora evviva il teatro! quello comico fatto bene, di più!

La “cativisìma” commedia di Natalino Balasso è troppo perfino per Rai5

di Andrea Giambartolomei (Il Fatto Quotidiano* 07/02/2016)

LO SPETTACOLO Epopea Veneta

“IN QUESTO SPETTACOLO ci sono un po’ troppe parolacce”, dice al pubblico il presidente del partito interpretato da Stefano Scandaletti. E’ la stessa cosa che hanno pensato in Rai quando hanno visto la registrazione de La cativìssima -Epopea di Toni Sartana, commedia satirica scritta e interpretata da Natalino Balasso e prodotta dal Teatro Stabile del Veneto. E cattivissima, questa commedia, lo è davvero. Sartana (Balasso) è il sindaco-sceriffo di Pontegara, comune della “Regione Serenissima”, e -spinto dalla moglie Lea (Francesca Botti)- mira a diventare “assessore ai sghei”, ai soldi, per farsi corrompere meglio dei predecessori.

C’è un problema, però, ed è il suo rivale, il ricco Benetti, ma viene ucciso grazie all’alleanza del sindaco con il capo ultras Bordin (Andrea Pennacchi). Questo sarà solo il primo degli omicidi che porterà Sartana a essere l’assessore unico della Serenissima: “La cosa pubblica è cosa nostra adesso”, dicelamoglieLea.

Tra parolacce, frasi blasfeme (il faccendiere al quale parla telefonicamente di donne e soldi si chiama don Bruno) e “macchina della palta” per far fuori i rivali, il sindaco di Pontegara scala le gerarchie, ma di mezzo si mettono la vedova di Bennati, Sabina (Silvia Piovan) e un’aiutante voltagabbana, Fiammetta (Marta Dalla Via).

L’ultima tappa della tournée sarà oggi pomeriggio alle Fonderie Limone di Moncalieri (Torino) e poi basta. Chi se lo è perso non potrà vederlo su RaiCinque. Da viale Mazzini, dopo avere mostrato interesse, hanno mandato una lettera a Balasso chiedendogli di cambiare un po’ di cose: “Hanno chiesto di eliminare il turpiloquio, ma i personaggi non possono non parlare così, le parolacce servono per rappresentarli”. Non solo. “Volevano che eliminassi due riferimenti alla Bibbia e al Vangelo e togliere la scena in cui Lea tocca il pacco a Bordin”. L’attore ha respinto le proposte al mittente: “Non posso permettere alla Rai di sindacare sul mio testo”. Finita la tournée, Balasso tornerà a lavorare sulla seconda parte dell’epopea: “Nel marzo 2017 porterò in scena Sartana, Lea e Bordin per rappresentare un’altra ascesa, questa volta imprenditoriale. Nel 2018 invece ci sarà l’ultima parte e sarà un’ascesa spirituale”. E saranno tutte “cativissime”.

Per ordinare i libri

E’ POSSIBILE ACQUISTARE I LIBRI DI NATALINO BALASSO, FINO AD ESAURIMENTO SCORTE Per ordinare il tuo libro segui queste istruzioni: UNO fai un bonifico intestato a Simonetta Vacondio con la somma da pagare al seguente IBAN: IT37Y0707266780000000735861 DUE manda una mail indicando: -il titolo del libro che vuoi e il …