Balasso si conferma artista e uomo vero proponendo un Ruzante anche malinconico

Il linguaggio la fa da padrone. Oggi pomeriggio ultima rappresentazione allo Storchi di Andrea Marcheselli (Gazzetta di Carpi – 26 febbraio 2023) Modena. E’ una scenografia basica, minimalista, eppure di forte suggestione quella che accoglie “Balasso fa Ruzante. Amori disperati in tempo di guerre”, lo spettacolo in scena fino a …

BALDUS, il nuovo contro-film di Natale

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Fare un film in 3 persone, le quali si occupano di tutto, dalla scrittura della sceneggiatura, alla realizzazione delle scene, alle riprese, alla recitazione e all’interpretazione dei personaggi, al montaggio, alla realizzazione delle musiche e dei costumi, al trovarobato, è quasi eroico per chi lo fa, quasi impercettibile per lo spettatore, il quale si trova comunque di fronte ad uno dei tanti film che vede e che, volente o nolente, compara con altri film prodotti con milioni di euro di budget e un centinaio di persone che se ne occupano. Eppure la modalità artigianale, un po’ naïve, la povertà delle scene e i costumi improvvisati, l’impronta sanguignamente grottesca dei personaggi, finiscono per determinare lo stile stesso del film. Gli addetti ai lavori potranno riconoscere segni per le posizioni degli attori, piantane dei fari e cavi, sdoppi che sono lasciati in campo a dipingere non una storia, ma un film primitivista e orgogliosamente dilettantistico che traduce il divertimento in storia. Lo stile di scrittura di Balasso è riconoscibile non solo nella veneticità delle espressioni, ma anche nelle due trame contemporanee, delle quali una spiega l’altra e finisce per mescolarsi con essa. Il riferimento principale è chiaramente il Faust (soprattutto quello di Marlowe) e le due trame sono impressionate dal libro di Adalbert von Chamisso ”L’uomo senz’ombra” (e i conseguenti film, uno muto di Stellan Rye, intitolato ”Lo studente di Praga”; e un film sonoro dallo stesso titolo, di Arthur Robinson, del 1935) e dall’opera di Calderon De La Barca, intitolata ”La vita è sogno”.

In questo film Natalino Balasso interpreta 21 personaggi, Marta Cortellazzo Wiel ne interpreta 15, la regia è collettiva sotto lo stendardo del mitologico regista Nathaniel Basso, le musiche sono strimpellate dai così detti Cugini di Balasso e tutto è ostinatamente portato avanti al caldo dell’agosto del 2022 nelle campagne di Castelnuovo Rangone; per poi essere montato e finito nel solito garage di Castelvetro.

Una dichiarazione del regista Nathaniel Basso: ”cercavamo una location che mostrasse nel dettaglio l’intenzione della sceneggiatura, che è quella di significare una cultura che cade a pezzi, un dialogo tra sordi. Anche gli interni dovevano quindi essere ”scrostati” come la comunicazione tra umani di questo periodo che viene chiamato ”social”, ma che è così poco sociale”

Ecco una trama molto sintetica per non perdersi trale 1000 vicende del film: Quando la giornalista d’indagine Gioia Dark vede Baldus per la prima volta, se ne innamora a prima vista, ma non ha il coraggio di svelarglielo. Baldus le confessa che vorrebbe fare il giornalista d’assalto e Gioia, nonostante lo trovi un po’ superficiale, è disposta ad insegnargli il mestiere. In realtà Baldus vuole solo diventare famoso e conquistare la bella cantante Fiona Mauler, che è figlia di un ambiguo imprenditore. Un enigmatico benefattore di nome Rasputin corre in soccorso di Baldus per fargli conquistare la bella cantante; vuole però qualcosa di suo in cambio. Baldus non possiede nulla di valore e accetta volentieri. Gioia sfoga le sue delusioni amorose scrivendo romanzi di fantascienza, ma i suoi personaggi varcano la soglia del reale. Cosa voleva Rasputin? quando Baldus lo scopre, è troppo tardi. Non finisce benissimo.

I tre avventurieri di questa storia sono Simonetta Vacondio (che non ama comparire), Marta Cortellazzo Wiel, Natalino Balasso.

Il film si trova in abbonamento nel circolo Balasso

Le fotografie di questa galleria sono di Simonetta Vacondio

IL CONTE NIKOLAUS – 23/12/2021

Da ”Il Conte Nikolaus”, Ganem, mentre vende le sue stoffe al mercato, s’imbatte in un viscido mercante.

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Il Progetto

“Ho voluto fare un film un po’ come fanno gli americani, quei film dove si vedono belle ragazze che baciano dei vecchi”.  (il Regista)

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IL CONTE NIKOLAUS: Trama Lunga

Siamo in Polesine. Lo studio Bregsit (Bregolin, società Intenzioni Testamentarie) del notaio Bregolin socio unico, sta concludendo un grosso affare con un conte valacco, tal Waldo Nikolaus di Kalergi, un ricco inventore di app per cellulari. Ma bisogna andare in Valacchia a ritirare il denaro perché si tratta di un’operazione “cash-black” tutto in nero, coi rotoloni di soldi. E’ finalmente l’occasione di mettersi in luce per il giovane avvocato umanista Gionata Carrer. 

La partenza dell’intraprendente giovanotto fa però soffrire la sua fidanzata: Idelmina Murri (Mina) una barista umanista, che per consolarsi si butta a capofitto nella lettura delle storie delle Mille e una Notte e soprattutto della storia di Ganem, o “Lo schiavo d’amore”. Vive le avventure di quel libro in luce talmente vivida da confonderle con la realtà.

Lucy, la migliore amica di Mina, si accorge del suo stato depressivo e la invita nella sua casa al mare, a Porto Kalergi. La vacanza scorre tranquilla finché non arriva la notizia di un bragozzo turistico, che giunge in porto senza equipaggio, con il solo capitano, completamente ubriaco. Da quel giorno Lucy cambia umore, è inappetente ed apatica.

Mina non può però occuparsi dell’amica perché dalla Valacchia le giunge notizia che il suo fidanzato Gionata è scampato ad un pericolo e ha trovato rifugio presso un convento di suore. Mina lo raggiunge in Valacchia con l’intenzione di sposarlo.

Intanto, a Marina di Kalergi, nel manicomio in cui lavora il dottor Siviero, uno degli amici di Lucy, giunge uno strano paziente. Il dottor Siviero chiama subito il suo amico professor Invalsi, un professore di Fratelli d’Italia che è un appassionato di fake news, ma anche un serio studioso della narrativa internazionale. Il paziente si chiama Giovanni Battista Moscone e, oltre a smadonnare tutto il tempo, afferma di dover preparare il terreno per l’arrivo di una persona importante. Invalsi capisce subito: Waldo Nikolaus sta sbarcando in Polesine.

A Siviero, che non ne sa niente, spiega che Nikolaus è un non-morto a sangue freddo, cioè un rettiliano, che segue il culto delle zecche rosse: accoglienza e mescolamento di razze; Nikolaus vuole mettere in pratica il piano che prende il suo nome e che lui ha ideato 200 anni fa: il piano Kalergi. Si tratta di sostituire la popolazione occidentale con quella di profughi e stranieri. Tutti gli occidentali saranno presto suoi schiavi grazie ad un’app che lui ha ideato, che si chiama Appiness ed è all’apparenza innocua. Ma è un’applicazione dormiente che si risveglia quando a chi la tiene nel cellulare viene iniettato un microchip che contiene tecnologia 5g.

Il microchip annulla la volontà della popolazione e le fa accettare le decisioni dei governi che Nikolaus tiene in pugno grazie ai Soldi.

Invalsi, Siviero, Mina e Gionata bloccano i tentativi di Nikolaus portandogli via l’unica possibilità di riposo: la sua terra natìa che i suoi Zingaretti (nomadi comunisti dell’est) hanno trasportato con delle casse. Egli non può dormire in altro modo che dentro la propria terra d’origine, visto che, come tutti gli stranieri, non vuole integrarsi e sarà dunque costretto a tornare in Valacchia via mare. Ma i quattro vogliono chiudere i conti e lo inseguono fino in Valacchia con un treno a Bassa Velocità.

La storia vedrà il suo epilogo nel convento delle suore valacche.

Come finirà? Ce lo racconterà il film. Nel frattempo, l’unica cosa che possiamo dirvi è che i personaggi delle Mille e Una notte, sono stati evocati da Mina e si affacciano al mondo reale, mescolandosi coi personaggi della nostra storia.

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IL CONTE NIKOLAUS: Trama Breve

Due polesani umanisti, Gionata e Mina, vogliono sposarsi, Gionata va per lavoro in Valacchia dove si sente male. In Polesine arriva la causa del suo malessere, cioè il conte Nikolaus, una zecca rossa che vuole sostituire la popolazione europea coi rifugiati. Nikolaus viene ricacciato in Valacchia da Gionata, Mina  e altri un po’ di destra. Nel frattempo, una serie di arabi non identificati gironzolano per le nostre strade. Finisce male un po’ per tutti.

A TEATRO VITA DA VILLANI. MA TUTTA DA RIDERE: IL RUZANTE DI BALASSO

di Gilda Tintorio (Lecco News – 1 dicembre 2021) LECCO – Dopo la forzata “scorpacciata” di virtualità imposta dall’emergenza sanitaria, è bene ritornare alle radici terrigne della nostra tradizione teatrale. Guida d’eccezione in questa riscoperta è il grande Natalino Balasso, comico d’esperienza e di acuta sensibilità, capace di riflettere con …