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Natalino Balasso è Trotta, il protagonista de La Cripta dei Cappuccini, celebre romanzo di Joseph Roth. La parabola di un impacciato viveur, dall’adolescenza dissoluta nella Vienna di inizio Novecento fino all’annessione nazista dell’Austria nel 1938, che passa indenne e inconsapevole la Grande guerra, il crollo dell’Impero Austro-ungarico, il boom economico degli anni ’20, lo stravolgimento dei costumi e le pulsioni libertarie e liberticide. È un uomo sovrastato dagli eventi, incapace di abbracciare le mode del tempo, che brancola in un mondo mitteleuropeo sconquassato, fatto di amici dissoluti, cugini gonzi, madri tiranni, mogli e fidanzate ambigue, avventurieri, millantatrici, soldati e nobili falliti: un’epoca sterile e senza futuro, che nella sua varietà tanto ricorda l’Europa di cent’anni dopo. È una giostra, una babele, una satira di nobili nostalgici, rampanti approfittatori e progressisti da salotto che vortica attorno a un uomo solo, mentre tenta di comprendersi insieme agli spettatori.
Spettacolo in lingua italiana con sovratitoli in sloveno e inglese
La Cripta dei Cappuccini
di Joseph Roth
traduzione Laura Terreni
adattamento Giacomo Pedini e Jacopo Giacomoni
con Natalino Balasso
e con (in o.a.) Nicola Bortolotti, Primoz Ekart, Francesco Migliaccio, Ivana Monti, Alberto Pirazzini, Camilla Semino Favro, Giovanni Battista Storti, Simone Tangolo, Matilde Vigna
regia Giacomo Pedini
drammaturgo Jacopo Giacomoni
musiche Cristian Carrara
eseguite da FVG Orchestra
scene Alice Vanini
costumi Gianluca Sbicca e Francesca Novati
luci Stefano Laudato
suono Corrado Cristina
produzione Mittelfest