Ho scritto, indignato, a un sito porno. Il solito popup era apparso, non so perché, a pubblicizzare vulve accoglienti e mammelle ubertose, peni in sovraccarico e natiche villose, mentre svolgevo una ricerca sul Sole 24 Ore. Ho deciso che è giunto il momento di dire basta. Ecco la lettera che ho inviato:
Gentile sito xxx,
(le x non stanno a significare che è porno, è per celare il nome del sito)
Ho ricevuto sul mio schermo una pubblicità che diceva: “Nascondi questo sito da tua moglie”. Ho seguito il link e sono arrivato al vostro indirizzo mail. Sono semplicemente indignato per ciò che vedo. Come si fa a dire “Nascondi questo sito DA tua moglie”?! Perché quest’approssimazione nella lingua in chi della lingua dovrebbe far bandiera?
A mala pena posso accettare il “Da” se il verbo si trova al riflessivo: “Nasconditi da…”, anche se scorretto è tuttavia accettabile e adiacente a “proteggersi da”. Ma se volete usare questo verbo, mi spiace ma non tollero eccezioni, dovete applicare la preposizione “A”. Nascondi questo sito A tua moglie. Se volete qualche sinonimo va bene cela, sottrai alla vista di, occulta, imbosca. Ma mai seguito da “DA”. Per usare un’espressione che vi è cara, il “DA” può andare solo davanti a “nascondere”, mai dietro. Anche perché, l’unico significato che può avere la vostra frase è “Nascondi questo sito a casa di tua moglie”.
L’espressione che vi consiglio è: “Fa che tua moglie non trovi questo sito”.
Cazzo! Ci vuole tanto?! Impegnatevi di più.
Distinti saluti.
Un fan

Ecco la risposta del sito:
Gentile fan,
Non le nascondiamo (cioè non nascondiamo A lei) che ci aveva instillato un dubbio sulle prime, ma poi siamo andati a cercare in una delle nostre letture preferite: la Sacra Bibbia. Ebbene, nella nostra edizione (Salani 1940, con il nulla osta episcopale) in Genesi, 3,8, si legge “… si nascosero, Adamo e la moglie sua, DALLA faccia del signore Dio.”
Potremmo citarle molti altri esempi letterari ma crediamo che basti. Restiamo a sua disposizione per altri dubbi e/o critiche.
Le ricordiamo che questo mese, sul nostro sito, c’è la promozione: “Paghi due, spruzzi tre”.

Ho dovuto rispondere:
Gentile sito xxx,
Sorvolo SUL fatto che mi citiate un’edizione obsoleta, scritta in un italiano ormai in disuso. Ma, come dicevo, anche in questo caso, avrete notato che il verbo è al riflessivo: “Si nascosero”. Vi faccio però una domanda, anche per farvi capire quanto la frase da voi riportata sia fuorviante: come fa Eva, ad essere “moglie” di Adamo, se Dio non aveva creato il matrimonio? E che senso avrebbe avuto, sposare Eva, dal momento che non esistevano altre donne?
Distinti saluti
Il fan

Gentile fan,
Proprio la vetustà dell’edizione dovrebbe farle riflettere qualche secondo prima di fare altre figuracce. È chiaro che qui “moglie” è un latinismo e, come lei ben saprà, secondo l’accezione latina, la parola “mulier” significa genericamente “donna”.
Le ricordiamo la nostra ultima promozione “Te lo meni di più” che le regala accessi gratuiti al nostro sito se fa l’abbonamento al Sole 24 Ore. In ogni caso, se proprio non è soddisfatto del nostro italiano, le possiamo far avere in risarcimento, il prezzo della sottoscrizione al sito.

Gentile sito xxx,
Siete più recidivi di Evaristo Beccalossi quando sbagliò due rigori di fila. Inanellate errori su errori. Non siate grossolani, vi prego: quello che voi mi proponete non è un risarcimento, ma un rimborso. Restituire un importo già pagato, è infatti e per l’appunto, un mero rimborso, mentre il risarcimento è il pagamento di un corrispettivo morale, vago, indicativo, non quantificabile. Se vi muore un congiunto otterrete un risarcimento perché non si può “rimborsare” una vita. Solitamente, un risarcimento, è una cifra molto più impegnativa del valore di un oggetto. Tuttavia, se proprio volete farvi perdonare, accetterò un allungamento dell’abbonamento.
Distinti saluti.

Gentile fan,
E di quanto lo vuole allungare l’abbonamento, di sei centimetri? Ha ha! Ci scusi, ma gli strafalcioni ci divertono. Come saprà, noi di allungamenti ce ne intendiamo, ma nel suo caso immaginiamo voglia parlare di un pro-lungamento e non di un al-lungamento. Le ricordiamo che questa settimana c’è il concorso “manovella d’oro”, con ricchi premi.
Buone cose

Gentile sito,
Il termine “ha”, in italiano, è un verbo, terza persona singolare. Se voi volete indicare una risata, o un’esclamazione, l’acca ce la dovete mettere dietro, e non davanti alla A. Ah ah, ecco l’espressione precipua.

Gentile fan,
Occhio alle parole desuete, perché poi si prendono dei drittoni. Ha paura di scrivere “espressione esatta”? Si sentirebbe troppo inadeguato? “Precipuo” è ciò che viene prima, che è principale o, al limite, ciò che è caratteristico. Scarichi l’app e aderisca a “Fattele tutte”.

Ho riscritto al sito, non mi hanno più risposto. In compenso, ho ricevuto il rimborso dell’abbonamento. Mi è però venuto un dubbio: io l’abbonamento mica l’avevo fatto! Infatti era a nome di mia moglie.