L’Arena di Verona – 16 novembre 2009
Il gioco strampalato creato da Balasso
Lo spettacolo, improntato a una comicità genuina, funziona ma sembra ancora in fase di rodaggio
di Alessandra Galetto

Il “Fog theatre” di Natalino Balasso – che ha debuttato all’Alcione davanti ad un pubblico numeroso e che tornerà per tre successivi venerdì dal 20 novembre al 4 dicembre – è, prima di tutto, un grande gioco apparentemente stralunato ma, più sottilmente, con un filo conduttore originale che sta nell’ironia delle scelte linguistiche. Non è facile, in realtà, “riassumere” uno spettacolo che ha proprio nella costante alternanza di momenti differenti la sua chiave: l’attore veneto, però, ci fa ridere come forse oggi, a teatro o al cinema, non si ride più.
Lo spettacolo, che aveva come obiettivo quello di tornare a proporre una comicità “genuina”, fuori dai soliti cliché cui la tv ci ha abituato, coglie nel segno. Rimane, tuttavia, almeno in parte l’impressione che l’operazione sia ancora in corso di rodaggio e qualcosa debba essere meglio “aggiustato” in termini di coerenza e tenuta complessiva.
Balasso, affiancato da Liyu Jin, Marta Meneghetti e Andrea Pennacchi, propone scene differenti: rivisita i classici, da Edipo a Shakespeare, ma stravolgendoli con l’introduzione di personaggi di oggi che “perturbano” il mito classico, e propone anche alcuni spezzoni di video, come il Cinefog, fumetto surreale in cui egli presta volto e voce all’improbabile, onirico detective Poaret.