In molti dicono che la danza dei sette veli è un’invenzione di Oscar Wilde che ha anche inventato il fatto che Salomè ballò per Erode e chiese la testa di Giovanni il Battista istigata a farlo dalla madre Erodiade. In molti dicono che, a giudicare dai miti evangelici, fu Erodiade stessa a danzare per Erode, ma in realtà questo avviene in Marco, ma non in Matteo che parla della figlia di Erodiade senza farne il nome.
In realtà si può trovare un antesignano dei sette veli (perché di una sorta di “spogliarello” si tratta) in un mito molto antico, datato addirittura oltre il 3000 avanti Cristo. Quello di Inanna che scende agli inferi.
Il mito narra come Inanna scenda nell’oltretomba (ma il testo superstite non fornisce la ragione del viaggio). Prende con sé sette Me (personificati come accessori e capi di vestiario della dea), parte con la fida ancella Ninshubur e bussa alle porte della “Terra” (termine con cui comunemente viene identificato l’oltretomba). Le viene chiesto da parte di Neti, il custode, il motivo di un tale viaggio. Inanna spiega che è venuta per rendere omaggio a sua sorella Ereshkigal, signora dell’oltretomba, e a portarle le sue condoglianze per la morte di Gugalanna, suo marito, il “toro del cielo” (ucciso da Gilgameš nell’epopea legata all’eroe). Viene fatta entrare sola e passa attraverso sette porte, ove le vengono sottratti progressivamente i Me. Infine, nuda, viene introdotta davanti ad Ereshkigal e agli Anunnaki (i giudici degli inferi in questa versione del mito), che la condannano e la mettono a morte. Ninshubur va a chiedere aiuto per la padrona e la sua supplica trova ascolto presso Enki. Il dio modella con lo “sporco” tratto da sotto le sue unghie due creature “né femmina né maschio” (che non potendo generare, non sono soggette al potere della morte): Kurgarra e Galatur. Costoro volano nell’oltretomba e circuiscono Ereshkigal con le loro lusinghe fino a che ella non promette loro come premio qualunque cosa vogliano. I due chiedono il cadavere di Inanna e, avutolo, fanno risorgere la dea aspergendola del cibo e dell’acqua della vita.
Come vedete in questo mito non solo c’è il tema dei sette vestiti che vengono tolti uno a uno, ma anche la richiesta di un cadavere a un potente che fa la promessa di esaudire qualunque desiderio perché circuito sensualmente.