Recensioni di Ercole in Polesine
Il Piccolo 21 Ottobre 2007

Con Ercole in Polesine ha sfiorato il tutto esaurito per due sere a Trieste
di: Maria Cristina Vilardo

TRIESTE. La nebbia non fa percepire la realtà ma, seppur impalpabile, sotto il suo manto, la realtà esiste e va interpretata. O sperimentata sbattendo contro un Tir. La nebbia acquitrinosa della Valpadana è una categoria di pensiero e fa ribollire gli eroi del mito greco nella mente di Natalino Balasso, vulcanico artista della comicità, affabulatore, scrittore e, nel suo stile personalissimo, mordace filosofo dei giorni nostri che al Politeama Rossetti ha sfiorato il tutto esaurito portando per due serate “Ercole in Polesine”, uno spettacolo prodotto da Teatria Srl, di cui è autore, interprete e regista. Era il secondo appuntamento di “AltriPercorsi”.
Magnetizza l’attenzione per quasi due ore di fila, Natalino Balasso, in una cavalcata di risate accese in crescendo, su un canovaccio dall’accento veneto sotteso da uno studio approfondito dei miti.
Esordisce con una spruzzatina di ironia sulla sua terra, che il “treno” rigoglioso dell’economia del Nord Est lo afferra a malappena in coda. A Rovigo esiste la più fiorente industria di scenografie per giostre. “Siamo gli unici –dice- che riescono a farsi dare soldi dai rom”.
I capitoli antichi entrano subito in ballo, per dimostrare lo sballo dell’essere umano de giorni nostri e, pattinando fra cultura scientifica e umana, fra l’evoluzionismo di “Carletto” Darwin, riti e miti, approda al turista odierno, avido di acquistare souvenir di cui non conosce il significato, ma anche specchio della limacciosa umanità in cui l’uomo si è da sempre dibattuto.
Il viaggiatore del mito, l’eroe contrapposto al manager, capace di sacrifcio, assume il volto di Zeus e di Era, di Orfeo, di Euridice, di Fetonte, di Efesto, di Tiresia, di Krono, di Paride, di Poseidone , di Elio , degli argonauti e naturalmente di Ulisse. Tutti emblemi di una mente umana che ha bisogno di nutrirsi di mistero, di cui si ammanta anche la religione perchè “è tremedo pensare che siamo qui per caso”.
In libreria Balasso ha il suo secondo romanzo “Livello di guardia”, edito da MOndadori. Mentre nelle sale cinematografiche è in arrivo il film “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, cui ha preso parte anche lui e che domani alle 21.15 presenterà assieme al regista al Cinecity di Udine.
Maria Cristina Vilardo