Nei panni di Toni Sartana l’attore racconta i mali dell’uomo governati dall’avida scalata al “dio” denaro “La Cativìssima” parte dall’Iraq pieno di mercenari

di Sara Panizzon (Il Giornale di Vicenza * 13/03/2017)

TEATRO. Un successo l’anteprima nazionale della pièce al Civico di Schio.

Natalino Balasso rivesti i panni di Toni Sartana per raccontare i mali dell’uomo in un mondo governato dai “schei”. Sono intrise di un’amara comicità le rocambolesche avventure che caratterizzano “Toni Sartana e le streghe di Bagdàd”, la seconda commedia che vede come protagonista l’anti eroe corrosivo creato e interpretato dall’artista polesano per la trilogia “La Cativìssima” prodotta dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale. Presentato in anteprima nazionale al teatro Civico di Schio, luogo scelto da Balasso per sviluppare la pièce, il nuovo spettacolo parte dall’Iraq, terra di mercenari e profezie, dove il protagonista, Toni Sartana pistolero tutto violenza e ignoranza, come un moderno Macbeth, dopo aver liberato casualmente il “Re dei jeans coi strappi” Nadir Munerol grazie al quale avvierà una nuova scalata aziendale nel nord est italiano, farà i conti anche con i demoni della coscienza, rappresentati dal canto ambiguo e beffardo di tre streghe. Con una drammaturgia originale arricchita da espressioni dialettali che abbassano il registro del tragico alle forme del grottesco, Balasso inventa un mondo sopra le righe e denuncia con ferocia le contraddizioni di una società superficiale dove ciò che conta sono “i schei” da arraffare facilmente. A fargli da spalla il giovane attore Denis Fasolo alias Ettore Bordin, amico e rivale in affari di Sartana e il poliedrico Andrea Collavino che oltre ai panni dell’imprenditore Nadir Munerol interpreta anche personaggi minori. Vera rivelazione dello spettacolo, però, sono le donne, apprezzate con applausi a scena aperta: Francesca Botti, alias Lea la diabolica a manipolatrice moglie di Sartana, Marta Dalla Via sul palco nella duplice veste dell’ambiziosa Sharon, l’assistente di Munerol che favorirà l’ingresso di Sartana nella setta dei “magnaschei” e dell’esilarante Carmen moglie di un boss mafioso, e Beatrice Niero, ovvero la spogliarellista Salma Chiereghin che farà riscoprire all’avido Sartana la sua umanità. Sono loro a tessere alleanze e sotterfugi in questa commedia che ruota intorno all’inquietante parabola con cui l’anima umana cede alle lusinghe del male. In un susseguirsi di ambientazioni ricche di simbolismi legati al denaro, visibili sia nella scenografia di Roberto Tarasco che nei costumi di Lauretta Salvagnin, Natalino Balasso, con una satira pungente, eleva ogni personaggio ad amplificatore di quelle che sono le caratteristiche del suo Sartana, mentre gli altri attori, interpretando squisitamente i propri ruoli, mettono in luce conseguenze negative della crisi come il debito, la perdita del lavoro e le differenze di genere.