“È una cosa seria?” è un progetto di Giulio Graglia e Natalino Balasso, per la regia di Giulio Graglia, che raccoglie due atti unici di Luigi Pirandello, interpretati da Natalino Balasso, Angelo Tronca e Barbara Mazzi. I due atti unici sono “L’imbecille” e “Cecè”.

 

Intervista dalla rivista Famiglia Cristiana

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Natalino Balasso ( a destra) interpreta “E’ una cosa seria?”.
È una cosa seria? è il titolo dello spettacolo che inaugura il quinto Festival nazionale Luigi Pirandello. Si tratta, come recita il sottotitolo, di un omaggio al drammaturgo siciliano, premio Nobel per la Letteratura, ideato da Natalino Balasso e Giulio Graglia, anche regista, e interpretato da Balasso stesso

– Natalino Balasso, come nasce questo progetto?
«Da un’idea di Giulio Graglia, che poi mi ha coinvolto. Abbiamo riunito due atti unici di Pirandello che con un’ironia mai fine a sé stessa prendevano di mira alcuni vizi della sua epoca, che ci sono sembrati ancora attuali. L’imbecille è ambientato nella redazione di un giornale, in un mondo politico in cui sembrava lecito risolvere le questioni politiche anche a bastonate, fino all’eliminazione fisica dell’avversario. Un testo ironico ma anche noir, come un film francese degli anni Trenta».

– E l’altro atto unico del dittico?
«Il bel Cecè è ancora più attuale. Si parla di un intrallazzatore, di un faccendiere che procura favori agli imprenditori, contattando e corrompendo politici, e che a un certo punto chiede dei soldi a un imprenditore per via di una donna… direi che sembra scritto oggi».

– I suoi prossimi progetti?
«A novembre porterò in scena un mio monologo, L’idiota di Galilea: le vicende di Gesù e dei suoi apostoli viste con gli occhi di un loro contemporaneo d’animo semplice, un idiota appunto, a suo modo un puro. Da gennaio 2012 invece riprenderò I rusteghi di Goldoni, con la regia di Gabriele Vacis»

È una cosa seria?, dal 5 al 7 luglio, Teatro Gobetti, Torino; 8 luglio, O.G.R. Officine Grandi Riparazioni, Torino; 15 luglio, Villa Prever, Coazze