Recensioni di Ercole in Polesine

Il Giorno – 14 ottobre 2008
…e sono miti da ridere
Dall’antica Grecia ai giorni nostri in due ore di risate intelligenti

di: Luca Vido
Dopo averlo ammirato due anni fa al fianco di Mirko Artuso in “Libera nos”, e lo scorso marzo, sempre al Crt ne “La tosa e lo storione”, da lui scritto, diretto e interpretato, e in attesa di vederlo anche a Milano con l’ultimo “Viaggiatori di pianura (tre storie d’acqua)” scritto insieme a Gabriele Vacis, e portato in scena con Laura Curino, Cristian Burruano e Liyu Jin, Natalino Balasso è in questi giorni al Filodrammatici con un monologo nuovo e vecchio allo stesso tempo. “Ercole in Polesine, ovvero il mito greco tra i fumi della Val Padana” è un progetto nato nel 2004 che, ciclicamente, il bravo Balasso ripropone e aggiorna. Il titolo introduce il tema conduttore delle quasi due ore di spettacolo dell’attore veneto: i miti e il Polesine, ovvero il microcosmo del Delta del Po nel quale Balasso vive e del quale si nutre. In un trenino che arrancava verso Rovigo, fra i fumi della nafta (dirottati negli scompartimenti per non inquinare l’ambiente) e quelli delle nebbie, il Nostro è semiaddormentato e nel dormiveglia-allucinato si trova davanti un uomo “avvolto in un lenzuolo” che gli regala un libro. E’ Ercole. Da qui la rivisitazione dei miti di Efesto, Fetonte, Orfeo, Paride, Ulisse, Cadmo, Tyresia ed Edipo. Un bell’inizio, quel poetico e divertente monologo sulla nebbia e l’onirico incontro con Ercole, che apre le chiuse a un fiume di parole in cui Balasso salta tra un mito e la tagliante rappresentazione grottesco-surreale del nostro contemporaneo (“così poco epico”) che scatena nel pubblico la risata (intelligente). Anche se, a nostro parere, questo “Ercole”, pur se rodato negli anni, è meno coinvolgente e trascinante, nella sua frammentarietà, degli altri spettacoli cui Balasso ci aveva abituati. Ma se già due anni fa, a proposito di “Libera nos” scrivevamo che si doveva scordare il “facile” Balasso, comico tout court , ora lo confermiamo: Balasso è, e rimane, un bravissimo e intelligente attore-narratore con quel pizzico di grottesco e originalità, frutto anche della particolare cadenza veneta, che lo rendono simpatico e trascinante.
Al Filodrammatici, fino a domenica.