Balasso e Dalla Via al Comunale
imprenditori pasticcioni
usano l’arte per scuotere coscienze

di P.C. (La Provincia – Cremona * 19 dicembre 2017)

CASALMAGGIORE – Si inizia sorridendo ma si finisce riflettendo su se stessi, sull’uso smodato della tecnologia e dell’essere sempre connessi. Ha convinto tutto il pubblico presente domenica sera al teatro Comunale, l’ultimo spettacolo di Natalino Balasso “Delusionist”, scritto e messo in scena con Marta Dalla Via, meno nota al grande pubblico solamente per non aver calcato palcoscenici televisivi. Lo spettacolo mostra la grande abilità dei due protagonisti, capaci di vorticosi equivoci linguistici che strappano convinte risate e applausi. il teatro di Balasso e Dalla Via si rivolge al pubblico su tre livelli per parlare dell’epoca in cui viviamo. Quando lo spettacolo si mette in “stand-by”, sono due maschere che si rivolgono al pubblico spiegandone il luogo e la messa in scena. Il gioco di parole che caratterizzerà tutto lo show parte proprio da qui “il teatro è quella cosa difficile che si fa a teatro”, ricorda al pubblico Dalla Via. Nel secondo livello i due interpretano l’imprenditore Vito Cosmaj e la segreteria Gioia Maina. I due definiscono gli ultimi aspetti per il lancio di una nuova pillola che fa rimanere svegli 24 ore. Il nome originale “The Illusionist”, viene storpiato in “Delusionist”, a causa dello scarso inglese di Cosmaj. Esso sarà il primo difetto di una campagna pubblicitaria destinata all’insuccesso, ma che cerca di far passare il sonno come una malattia, da guarire a tutti i costi, “dobbiamo fare di persone dei pazienti”, ricorda Cosmaj. Una pillola che però ha un grave effetto collaterale: che si libera della propria materia cerebrale defecando.
Nel terzo livello Balasso e Dalla Via sono nei panni di loro stessi, giocando con il più classico esempio di metateatro, per provare a promuovere il prodotto. I due si ribellano al “vil denaro” e decidono di non fare pubblicità. Anzi, con un impeto di orgoglio, decidono di usare l’arte e il teatro per risvegliare le coscienze del pubblico, scrivendo uno spettacolo che li svegli dalla disillusione del mondo che ci vuole sempre “online”.