Mattino di Padova del 28/10/2010

Fog riempie il Geox alla prima di Balasso

Un parterre nutrito, anzi decisamente pieno, per il primo spettacolo sperimentale che Natalino Balasso, con la sua compagnia, ha scelto di mettere in scena al Gran Teatro Geox. L’altra sera per un’ora e mezza il pubblico è rimasto incollato alla sedia curioso di capire cosa fosse questo Fog Theatre (nella foto), che si è rivelato un mix ben dosato tra una trasmissione televisiva basata su risate e comicità, grazie a gag e sketch incalzanti, e puro teatro. Unico filo conduttore lui, Natalino Balasso, anzi Diego Pilates, che passa da un monologo quasi introspettivo a dissacratore della rappresentazione del Re Lear di Shakespeare. Un Diego Pilates che rappresenta l’italiano medio, un Homer Simpson nostrano condito dall’accento veneto, che si trasforma in Don Balasso, «prete» che spiega a modo suo il Vangelo tra una battuta feroce sui cattivi costumi e qualche parolaccia di troppo. Difficile dare un’etichetta al Fog Theatre, uno spettacolo che riesce a trasformare in una risata lunga 10 minuti una liberissima interpretazione dell’Aspettando Godot di Sameul Beckett, che non può che trasformarsi in «Aspettando Bepi Godò», e che riesce a tenere il pubblico serio, e un po’ perplesso, nel presentare un pezzo di tragedia greca di Eschilo. Non è mancata neppure la musica, quella d’autore, e una parentesi di «Cinefog». Il secondo appuntamento con il Fog Theatre di Natalino Balasso è per martedì 2 novembre.