Monologo zancan prima trasformazione
(Zancan sta scrivendo un libro con le sue memorie di imprenditore. Un libro dal titolo incoraggiante ma loffio, tipo “Sii sempre te stesso”. Ha in mano un registratore e prende appunti vocali)
L’imprenditoria moderna sta soffocando la fantasia. Il genio è visto con sospetto e allontanato dalla gilda della mediocrità. Stare nel mezzo è erroneamente ritenuto uno stato di equilibrio. Ma il manubrio… (Spegne il registratore, lunga pausa, riaccende il registratore) L’equilibrio, non è stare nel mezzo. Quella è immobilità. Sarebbe come dire che un morto è un tipo equilibrato. Sarebbe come dire che un parafango è equilibrato. Il parafango non è equilibrato, sta lì, dove lo mettono. Sono circondato da figli di buona famiglia che si definiscono imprenditori ma che non hanno fatto mai impresa migliore che ordinare dei caipirinha al long bar dello yacht club. Sono circondato da campioni della loffaggine, che sniffano polverine magiche per uscire dal sottobosco della pavidità con cui le loro nobili famiglie hanno pavimentato il loro fachiro… (Spegne il registratore, lunga pausa, riaccende il registratore) futuro. A questi figli dell’involuzione non viene insegnato niente perché hanno già imparato tutto nelle apposite scuole per rampolli molli. Per prima cosa hanno imparato ad essere molli, con le loro droghette, coi loro ammenniccoli elettronici che pigolano in continuazione, con le loro scopatine fuggevoli, coi loro pompini senza amore, coi loro tatuaggi imbronciati e intenti a farsi spazio nel buio frondoso delle loro abbronzature sommarie. (lunghissima pausa).
L’equilibrio è altra cosa.
L’equilibrio è l’oscillazione controllata del veliero tra le onde, la chiglia ben piantata a 7 metri dal pelo dell’acqua e l’albero che fa il metronomo tra le nuvole. L’equilibrio è la madre al telefono con una più vecchia madre che gracchia all’altro capo e un marmocchio in braccio che le urla nell’orecchio come una chitarra metal col distorsore bloccato e dice “d’accordo ci vado io”. L’equilibrio è rialzare la testa dopo un bastimento (stoppa il registratore. Lunga pausa. Riavvia il registratore) fallimento.
Avrei molto altro da dire se non mi scappasse da cagare e questo deve significare qualcosa di profondo che però non riesco a rimettere al cuoco… A mettere a fuoco. (Esce)