Monologo: scritto e interpretato da NATALINO BALASSO
Produzione: Teatria srl
Durata: 90′ (atto unico)

C’è un grande libro al centro del palco, al suo interno troviamo oltre duecentocinquanta lemmi incolonnati come in un dizionario. E’ un libro che consulteremo col pubblico, pieno di parole in cerca di definizione. Ma non cercheremo le parole, saranno le parole a trovare noi.
Il Dizionario Balasso è un corollario al precedente monologo Velodimaya, sulla nostra comprensione del mondo. Ciò che governa questo nuovo monologo è la parola “definizione”, questo termine sarà disinnescato e raccontato perché la definizione è ciò che ci fa vedere il mondo in maniera distorta, che ci fa credere che la Verità sia una sentenza “definitiva”.
La parola porta già nel suo corpo la menzogna perché ogni significato ha confidenza col suo contrario, così che si può estendere a tutti gli umani quel che Don De Lillo scrive nel suo magnifico Cosmopolis: “Mentire è il tuo modo di parlare”.
Nel mondo contemporaneo le parole diventano “tag”, cioè etichettano le cose come si etichettano le mele: una ad una con lo stesso disegno. Il tag è definitivo per definizione, è la modalità tranciante in cui rientra la nostra comprensione della società. Ogni concetto è una scatola chiusa di cui leggiamo solo l’etichetta: il tag. Cosa c’è nella scatola? Perché ci ostiniamo a tenerle chiuse quelle scatole? E’ qui che Balasso si produrrà nell’arte in cui è ormai specializzato: rompere le scatole.

Natalino Balasso

Alcuni lemmi contenuti nel Dizionario Balasso:

ORIGINALE: Chi si accoda a una moda alle prime ore.
ABBEVERATOIO: Bar per animali.
LECCARE: L’oggetto dell’azione ne cambia, di volta in volta e in modo radicale, il significato.
WESTERN: Togliendo i colpi d’arma da fuoco diventa un documentario sulle catene montuose del Nord America.
SICUREZZA: E ’più cospicua nelle società più insicure.
MERCATO: Ha regole intrinseche; quando si è sul punto di scoprirle arriva una crisi epocale che azzera ogni regola.
BUONSENSO: Disturbo contemporaneo che si cura con lo shopping, la televisione e i social. PERSONALITÀ: Rara manifestazione umana per colmare le cui lacune si fa largo uso di costosi accessori estetici.
LIBERTÀ: La tua libertà finisce dove finiscono i tuoi soldi.
PRODUTTIVITÀ: Più è alta la tua più ci guadagnano gli altri.
LEADER: Individuo scelto da un gruppo perché dica agli altri cosa fare anche se non ne ha la minima idea. TERRITORIO: Ne parla soprattutto chi lo devasta.
LAVORO: Tempo impiegato a compiere azioni non sempre desiderate, che serve a guadagnare soldi che non potranno mai restituire quel tempo.
IDENTITÀ: Ne parla spesso chi ha problemi di identità.
COMPETIZIONE: In termini sociali, di solito, a proporre una realtà competitiva è chi ha già vinto la competizione.
REGOLE: Chi le fa è già in vantaggio su chi le deve rispettare.
COMUNITA’: Club nel quale si può dimenticare di essere mediocri.
VIRAL MARKETING: Insieme di tecniche che servono a convincere gli altri a fare corsi di viral marketing. CAMBIAMENTO: Di solito chi lo auspica vuole lasciare un luogo che conosce per andare in luoghi che potrebbero essere peggiori.
SPETTATORE: Si aspetta sempre qualcosa che ha già visto. Andrebbe chiamato “aspettatore”.
ANTAGONISTI: 1 Violenti che amano menare le mani con la scusa dell’ideologia. 2 Mansueti bovini latranti vestiti di pile, con le ciabatte a forma di Duffy Duck, che non riescono a reprimere moti d’indignazione dal divano, sputazzando briciole di popcorn di fronte all’ennesima violazione dei diritti umani a xfactor.
OMOLOGATO: Persona che esce dal tunnel della libera scelta per entrare nel parcheggio dell’Ikea.
GUERRA: Operazione economica che alza il business ma abbassa il tasso d’intelligenza.
CONSUMO: Una città risparmia nei consumi tutto l’anno; poi, a Natale, il sindaco fa seminare piantagioni sterminate di luminarie che in confronto Las Vegas è Rovigo.